Aborto: ɪʟ ᴅᴜʙʙɪᴏ ᴅᴇʟʟᴇ 9 ꜱᴇᴛᴛɪᴍᴀɴᴇ

All’interno della nostra società, numerose sono le problematiche che, quotidianamente, richiedono uno spirito critico, vigile ed attento, scevro da ogni pregiudizio e basato su dati validi ed autorevoli. In una tale prospettiva si inserisce il seminario indetto dalla  F.U.C.I. Urbino  il 10 Febbraio 2021, reso accessibile a tutti attraverso le piattaforme online di Facebook e Zoom, dedicato al tema dell’aborto ed intitolato, a tal proposito:

aborto: ɪʟ ᴅᴜʙʙɪᴏ ᴅᴇʟʟᴇ 9 ꜱᴇᴛᴛɪᴍᴀɴᴇ

A trattare un argomento tanto delicato quanto attuale sono stati due ospiti d’onore, mediati, tramite domande pertinenti e competenza professionale, dalla ginecologa e bioeticista di medicina generale Lulli Emanuela: Mori Maurizio, professore ordinario di filosofia morale e bioetica all’università di Torino e presidente della Consulta di bioetica Onlus, e Noia Giuseppe, ginecologo, ostetrico e professore di medicina prenatale al policlinico universitario Gemelli di Roma, impegnato da anni in associazioni e fondazioni aventi al centro delle loro ricerche la cura e la tutela dell’embrione umano.
 
Il primo, sostenitore di una bioetica laica il cui principio fondante corrisponde al concetto di qualità della vita, relativizzato e contestualmente declinato, inscrive la pratica dell’aborto all’interno di un più ampio processo legato al controllo della riproduzione. Questo viene a determinarsi, nell’impostazione filosofica del professor Mori, come una crescita civile e morale per l’intera umanità e la riproduzione viene ad essere pensata come un fenomeno biologico su cui si può e si deve intervenire. La vita, perciò, assume importanza  in una prospettiva biografica: l’esistenza non ha valore intrinseco nel suo farsi biologico, ma ne acquisisce attraverso un percorso esistenziale costituito di percezioni e sensazioni.
 
Il secondo, aderente ad  un paradigma concettuale diametralmente opposto, è promotore di una bioetica di stampo cattolico: le sue posizioni muovono a partire dall’ideale di sacralità della vita e la nozione prettamente cristiana di persona. Partendo da tali presupposti, allora, il dottor Noia si è focalizzato sulla dignità della vita umana e sul concepimento stesso, dove, fin da subito, è facilmente riscontrabile una organizzazione a livello organico non trascurabile, segnale evidente dell’incipit di una nuova esistenza. Agendo in questi moduli filosofici, primaria rilevanza assume , secondo gli studi condotti da lui personalmente e le testimonianze raccolte in ricerche scientificamente validate, il rapporto relazionale che si andrebbe a definire fin dai primi momenti tra madre e figlio: un legame, questo, indissolubile, la cui perdita genera un vuoto a prescindere dall’età e lo sviluppo del figlio stesso.
 
Le riflessioni sulla pratica dell’aborto sono ancora oggi latrici di spinose questioni: tuttavia, è proprio in un momento di confronto come questo che, grazie alla dedizione ed alla serietà dei relatori, possono essere trattate con la necessaria e dovuta cura.

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