SettimanaINsieme

 

Convivenza è vivere lo straordinario nell’ordinario. È una scelta dettata dal desiderio di vivere quotidianamente quello straordinario che è Cristo, viverlo nel profondo attraverso coloro che ci ha messo affianco. La Settimana Insieme è qualcosa da sperimentare che ha il potere di trasformare le nostre fatiche in piccole scintille di luce per altri tramite la condivisione.

 

L’esperienza va oltre i giorni unici vissuti a Cavallino: contagia la vita di ogni giorno e ci permette di riscoprire la bellezza dell’amore di Dio per noi.

La convivenza offre molti momenti per vivere questa bellezza, a partire dalle Lodi mattutine dove si affida al Signore la giornata a venire.

In seguito, ognuno di noi ha potuto vivere la propria quotidianità recandosi in università o a lavoro, grazie a chi ha donato il proprio tempo per metterlo a servizio dei trasporti.

Uno dei doni più preziosi è stato sicuramente avere a disposizione una Cappella privata in cui potersi recare a qualsiasi ora del giorno, con il Santissimo sempre esposto. Quest’occasione mi ha permesso di riscoprire la relazione con il Signore, un rapporto che a volte in passato ho trascurato.

La possibilità di prendersi del tempo per pregare, semplicemente per affidarsi al Signore mi ha aiutato molto in questi giorni.

Nella stessa cappella ci riunivamo verso le 19 per celebrare la Messa. Uno dei momenti più significativi durante la celebrazione è stato sicuramente lo scambio della pace. Il fatto di vivere insieme ci ha dato la possibilità di stringerci ed abbracciarci, di andare oltre quelle distanze che ci allontanano ormai da quasi due anni. In quegli sguardi, in quegli abbracci, in quei piccoli gesti c’era il Signore.

In seguito alla celebrazione della Messa e alla cena c’erano delle attività organizzate dalle ragazze dell’equipe animazione. Il loro servizio ci ha permesso di vivere a pieno quella convivialità che ci ha accompagnato per tutta la settimana.

 

Infine, ogni giorno si concludeva con due momenti molto importanti: condivisioni e compieta. Il momento di condivisione era il più atteso, probabilmente perché riuscivo a specchiarmi nell’altro, a ritrovare me stessa. Condividendo, vivendoci l’un l’altro quotidianamente ho compreso il vero valore della parola “grazie”, del donare ciò che si è e ciò che si ha oltre i propri limiti, proprio come abbiamo potuto sperimentare con i nostri “amici segreti”. Ad ognuno era affidata una persona di cui prendersi cura, a cui donarsi tramite piccoli gesti quotidiani.

Sono molto grata per i doni raccolti, le strade condivise, i cammini incrociati.

 

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