GIOVANI E LAVORO: COSTRUIAMO IL FUTURO!

 

Come si sta evolvendo il mercato del lavoro e dell’occupazione giovanile? Quanto viene riconosciuto il diritto al lavoro?

Queste e altre domande sono state il fulcro dell’indagine condotta dal gruppo F.U.C.I. di Urbino, che il 10 maggio 2022 mediante un seminario ha voluto srotolare un dibattito nel tentativo di definire il concetto di “lavoro”.

 

Impossibile non partire dalla constatazione di quanto il lavoro stia cambiando, ontologicamente e in un modo anche più concreto e immediato. Il lavoro è ciò che accompagna l’evoluzione dell’umanità, sin dagli albori della storia: senza di esso ci sarebbe stata stasi, paralisi delle prime società, e gli esseri umani non si sarebbero mai evoluti. I cambiamenti e le trasformazioni che hanno condotto l’umanità sino ad oggi sono frutto del lavoro di tutti e tutte, e adesso tali cambiamenti comprendono i più disparati elementi: la tecnologia, i nuovi mercati, la demografia, il diritto del lavoro e soprattutto la crisi economica. Dobbiamo declinare tutte queste questioni quando pensiamo al lavoro, e soprattutto ragionando su una disamina a proposito dell’approccio che i giovani oggi hanno con il lavoro.

 

Il diritto al lavoro è sacro e protetto dalla costituzione, eppure il tasso di disoccupazione giovanile è in forte crescita. Perché?

Quali sono i problemi economici e sociali che impediscono a un giovane di approcciarsi a un certo lavoro?

 

Eppure, malgrado la complessità dell’onere a cui i giovani sono sottoposti, essi permangono la luce che illuminerà il futuro, il presente da custodire affinché il domani possa essere sempre più radioso. E ad asserire questo è, fra i tanti, anche Papa Francesco, il quale nella trentaseiesima Giornata Mondiale della Gioventù nel 2019 usa parole preziose per i giovani. “È il compito più arduo e affascinante che vi è consegnato”, annuncia infatti: “ stare in piedi mentre tutto sembra andare a rotoli; essere sentinelle che sanno vedere la luce nelle visioni notturne; essere costruttori in mezzo alle macerie, ne sono tante in questo mondo di oggi, tante; essere capaci di sognare, e questo per me è chiave. Un giovane che non è capace di sognare è diventato vecchio prima del tempo”.

E poi prosegue: “Grazie per quando siete capaci di portare avanti i sogni con coraggio, per quando non smettete di credere nella luce anche dentro le notti della vita, per quando vi impegnate con passione per rendere più bello e umano il nostro mondo”.

 

Accostiamoci dunque alle parole del pontefice, e ricordiamoci di quale preziosità inestimabile siano i giovani, il presente e il futuro del nostro mondo.

Davvero illuminante il seminario presentato dal gruppo F.U.C.I. di Urbino. Come relatori sono stati presenti Piera Campanella, professoressa di Diritto del lavoro, Diritto sindacale e del lavoro privato e pubblico presso l’Università di Urbino, e Giorgio Vittadini, professore di Statistica presso l’Università di Milano-Bicocca. A moderare Oscar Ngai, già presidente del gruppo F.U.C.I. di Urbino e parte del consiglio centrale della F.U.C.I.

 

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